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Etica e diritti nel mondo digitale: incontro in aula magna

Giacomini e Grion sul digitale in aula magna del Marinelli

Il 14 febbraio alcune classi quarte e quinte del nostro liceo, insieme ad un gruppo di studenti volontari, tra cui il sottoscritto, hanno partecipato ad un incontro, a cura di Territori delle Idee, concepito nell'ambito del Festival Mimesis, intitolato Etica e diritti nel mondo digitale, i cui relatori erano il prof. Luca Grion ed il dott. Gabriele Giacomini dell’Università di Udine. 

L’evento si è aperto con un’esauriente panoramica sugli effetti che la tecnologia sta avendo sull’essere umano, sulle sue scelte e sulla branca della filosofia che si occupa di esse. Passando per le implicazioni che potrebbe avere l'implementazione dell'autopilota nelle automobili e dell’intelligenza artificiale nel settore medico, il professor Grion ha abilmente trasmesso le perplessità che attanagliano molti, quando si rivolge lo sguardo al futuro: la tecnologia, in quanto strumento, ha lo scopo di estendere le possibilità umane, tuttavia essa corre il rischio di soffocarne le libertà. Egli afferma che la tecnica, sotto questa sua più recente forma, possa soppiantare l’uomo, privandolo delle prerogative e delle conoscenze che hanno reso la razza umana ciò che è oggi.

L’altra metà della presentazione, a cura del dott Giacomini, invece  si è concentrata sull’aspetto politico della rivoluzione che stiamo vivendo. Egli, facendo riferimento al diritto di ribellarsi ad un governo ingiusto di cui ci parlò Locke, ha descritto la digitalità come uno strumento prezioso ma al contempo dannoso per gli eventuali ribelli. Attraverso un elenco di rivoluzioni riuscite, avvenute tutte prima della svolta tecnica odierna e di rivoluzioni fallite, avvenute in seguito allo sviluppo dell’informatica, egli ha dimostrato quanto sia importante sviluppare leggi che determinino le relazioni tra lo Stato, l’uomo e la sempre più imperante tecnica. 

La conferenza è stata un’esperienza piacevole ed ha aperto le porte ad un dibattito potenzialmente infinito. Come una studentessa ha fatto notare, durante lo spazio dedicato alle domande, comparare i fallimenti della contemporaneità ai successi che ci sono arrivati dal passato, non solo è scorretto considerato il lasso di tempo da cui sono estratti gli avvenimenti, ma appare anche azzardato il collegamento causa effetto tra la presenza della tecnologia e il fallimento delle iniziative rivoluzionarie. Inoltre, nonostante sia assolutamente giusto esseri cauti nell’assorbire le novità che il progresso ci offre, limitare il nostro potenziale come specie solo per timore di perdere conoscenze e concetti, ma soprattutto doveri ormai obsoleti, sarebbe futile. La sfida, che le future generazioni dovranno affrontare, non sarà quella di adattarsi ai cambiamenti che incontreranno, ma consisterà invece nello scindere ciò che realmente ci definisce come uomini e che quindi va lasciato intonso da ciò che ci ancora alle costrizioni del passato. 

L’uomo è tale per i suoi diritti, non per le sue necessità e doveri, se il progresso non garantisce i primi e non riduce i secondi esso fallisce nella sua essenza               

a cura di Alessandro Paselli (4M)
Destinatari: 
Docenti
Famiglie
Studenti