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Orientamento di eccellenza, l'esperienza di una nostra studentessa

studentessa del liceo Marinelli

Per aiutare gli studenti delle classi quarte con alto profitto a scegliere il futuro percorso di studi, ormai da anni, le scuole superiori universitarie Normale di Pisa, Sant'Anna di Pisa e IUSS di Pavia organizzano una campus estivo di orientamento. Si tratta di un'esperienza estremamente formativa come risulta anche dal giudizio della nostra brillante studentessa di 5A Gaia Iacomella che, nell'estate 2021, ha avuto il piacere di partecipare all'iniziativa. Ecco il suo resoconto. 

SCUOLA DI ORIENTAMENTO UNIVERSITARIO 2022

La scuola di orientamento universitario costituisce un’opportunità offerta dalle scuole universitarie superiori Normale di Pisa, Sant’Anna di Pisa e IUSS di Pavia. Essa è rivolta a studenti di quarta provenienti da tutta Italia, i quali vi accedono tramite concorso. Io sono Gaia Iacomella di 5^A e la scorsa estate  sono riuscita a entrare a far parte di questo programma, che si è dimostrato essere non solo molto interessante ma anche un’eccezionale opportunità di crescita. 

SELEZIONE

Innanzitutto, è necessario partecipare alla selezione, che viene effettuata in base alla propria media dei voti (che dev’essere sufficientemente alta) e a una breve motivazione. Un consiglio che mi sento di dare a chi abbia intenzione di provare il concorso è di considerare l’importanza di questa motivazione e quindi di dedicarle tempo senza sottovalutarla, perché penso faccia veramente la differenza. Infatti, in  fondo, tutti coloro che cercano di essere selezionati hanno una media dei voti che si aggira attorno agli stessi valori quindi, a meno che non ci sia una sostanziale distanza rispetto alla media degli altri candidati, quella parte della selezione verrà data quasi per scontata.

STRUTTURA DEL PERCORSO

Sono quindi riuscita a passare il concorso. Perciò, dal 27 giugno al 1 luglio, mi sono recata a Pisa. Questi cinque giorni erano stati programmati in modo che i miei compagni ed io assistessimo alle lezioni erogate dai professori la mattina e dai dottorandi il pomeriggio. Non mancavano poi tempi dedicati alle pausa nei  quali si poteva avere conversazioni più specifiche con professori, dottorandi e studenti. Le lezioni spaziavano su vari temi: letteratura, filosofia, filologia, astronomia, biotecnologie, crittografia e molto altro. Infatti, nonostante io avessi espresso la preferenza nei confronti della scuola Sant’Anna durante la mia selezione ma fossi stata assegnata al percorso relativo alla Normale, ritengo che l’esperienza abbia coperto in modo più che sufficiente la mia area d’interesse, la quale è più di carattere scientifico che umanistico. Questo senza tuttavia privarmi di lezioni e informazioni rispetto a materie che non prevedo di trattare in futuro ma che sono innegabilmente interessanti.

CIÒ CHE HA FATTO LA DIFFERENZA

Le conferenze tenute dai professori sono state estremamente interessanti ed educative, ma penso che più di tutto mi abbiano appassionato le lezioni dei dottorandi. Infatti i professori parlavano in modo da darci un’idea generale di ciò che insegnano e studiano ma, facendo ciò, spesso trattavano di temi che i miei compagni ed io già conoscevamo, anche se indubbiamente  in modo approfondito e letti in chiave universitaria. I dottorandi, invece, parlavano di temi più specifici con una passione ammirabile e molta chiarezza. Questo rendeva le loro lezioni molto coinvolgenti e, addizionalmente, il rapporto quasi informale che intrattenevano con noi partecipanti all’orientamento le rendevano più aperte e meno formali. Ma questo non è stato l’unico vantaggio: potevamo tranquillamente parlare con i dottorandi e con gli studenti dell’università faccia a faccia, senza filtri. Questo per me ha fatto veramente la differenza. Prima di tutto perché mi ha permesso di provare un certo senso di vicinanza nei loro confronti: nonostante attorno alle figure degli studenti della Normale aleggi un certo timore reverenziale, sono ragazzi totalmente normali, nonostante siano certamente intelligenti e talentuosi, e nei quali ho spesso trovato passioni e pensieri comuni anche a me. In secondo luogo gli studenti erano in grado di parlarci di esami, test  di ammissione, preparazione, ma anche di stress, divertimento, rapporti tra amici e compagni in  modo più specifico e compatibile con noi di quanto avrebbero fatto i professori.

SCUOLA DI DISORIENTAMENTO

Una delle prime cose che è stata detta a me e ai miei compagni di esperienza era che il percorso più che puntare ad orientarci doveva puntare a disorientarci, a porci dei dubbi su ciò di cui credevamo di essere certi. Ed è stato proprio così. Ho avuto l’occasione di ascoltare un sacco di voci diverse, di pensieri diversi, di respirare un’atmosfera diversa e questo in modo completamente indipendente, senza portarmi dietro nessun pregiudizio o opinione di altri, e questo è ciò di cui vado più fiera. Un’esperienza del genere non lascia certo indifferenti.

 

Destinatari: 
Docenti
Famiglie
Studenti